Mamma, cosa facciamo adesso?

Quante volte vi siete sentire porre questa domanda dai vostri figli in questi mesi di quarantena? Miliardi? Fantastiliardi? Semplicemente troppe?
Non si può nemmeno biasimarli stavolta, patatini: senza la loro routine scolastica il loro mondo è stato completamente sconvolto, e la noia la fa spesso da padrone. E’ vero che un po’ di noia non ha mai ammazzato nessuno, anzi, solitamente aiuta a sviluppare fantasia e creatività, ma in questo caso può essere decisamente troppa ed è meglio organizzarsi. Anche per creargli un diversivo da eventuali pensieri di solitudine e malinconici, e per non fargli perdere troppo le abilità acquisite a scuola (tagliare, incollare, disegnare per i più piccoli) – utopicamente vorremmo anzi aiutarli a sviluppare nuove competenze .

Dato che mi sa che avremo i bambini a casa ancora per molto tempo, ho pensato di raccontarvi quello che ci siamo inventati qui a casa nostra per darvi qualche idea in più e provare a lasciare un po’ meno tempo i nanetti in balia dei cartoni animati (che però, diciamocelo pure, sono indispensabili per mantenere la nostra sanità mentale!! – e per fare la cacca da soli una volta ogni tanto…).

Partiamo con i giochi più sporchevoli, che sono sicuramente i più divertenti ma che ci sfiancano fino al midollo perchè poi siamo noi che dobbiamo ripulire tutto…
Fino a qualche settimana fa sfidavo costantemente sia la mia vocina interna che mi diceva: “Non farlo, non farlo, sai poi che macello, roba da tutte le parti, ore a pulire e ramazzare, vuoi farti venire un esaurimento a suon di STAI ATTENTO!! NO, LI’ NO!!! NON TOCCARE IL MOBILE!! VAI A LAVARTI LE MANI SENZA TOCCARE NIENTEEEEEEEEEEEEEE!!!”, sia quella esterna di mio marito, che diceva esattamente le stesse cose ma ad un volume decisamente superiore… 😛
Adesso li posso far giocare in terrazza, e quando hanno finito butto tutto nel prato, per la felicità di formiche, uccellini e del papà 🙂

Partiamo con il grande classico: i disegni nella polenta! Minima spesa, massima resa. Oddio, massima resa per circa 10 minuti, il tempo che riescono a mantenere l’attenzione su questo gioco prima che diventi noioso…

Io ho usato proprio la farina per la polenta, ma potete fargli usare qualsiasi tipo di farina che avete in casa – la più economica possibile perchè si dimezza tempo zero!
Il disegno libero, che è quello che vedete in questo caso, è solo una delle possibili varianti: potete fargli copiare figure geometriche, linee, lettere e numeri ai più grandicelli. Potete dotarli, a vostro rischio e pericolo, di attrezzi per fare i travasi: cucchiai, cucchiaini, bicchierini, imbuti, ciotole…via alla creatività! Consiglio: se riuscite, dategli delle teglie rettangolari, perchè quando ho provato con quelle rotonde della pizza ho fatto più macello io cercando di rimettere la farina nel barattolo che loro in più di mezz’ora di gioco!

Restando in argomento travasi, potete utilizzare anche legumi secchi o semini: io avevo un kg di fagioli e mezzo di miglio scaduti e ho usato quelli. Mi sento di sconsigliarvi totalmente il miglio se volete mantenere la vostra modalità finto-zen: sia con la scopa che con l’aspirapolvere si infilerà in tutti gli anfratti, rotolerà schivando spazzole e tubo e vi farà smadonnare come non mai. Trovarlo poi dopo ore nelle mutande dei bambini non vi farà sorridere al ricordo di come si sono divertiti a giocarci insieme, ve l’assicuro…

Vi lascio anche una variante ai travasi da fare coi legumi secchi: disegnate delle linee curve su dei fogli, o fate dei disegni molto semplici, e invitate poi i bambini a mettere i legumi sulle linee. Il mio obiettivo era quello di farglieli incollare e poi colorare con le tempere, ma sono ancora troppo piccoli e la colla se la mangiavano (Federico invece non aveva proprio voglia di farlo), ma soprattutto non avevano un livello di attenzione abbastanza….no, non avevano proprio un livello di attenzione! Magari con quelli più grandicelli potrebbe essere più divertente: provate e fatemi sapere com’è andata!

Dato che questo giochino si è dimostrato un po’ un flop, ci ho riprovato con un grande classico: COLORARE LA PASTA E INCOLLARLA!
E’ andata un pochino meglio, nel senso che al posto di giocarci 2 minuti netti ci sono stati una mezz’oretta, ma non abbiamo ottenuto grandi risultati purtroppo…e non avendo ancora il vinavil ma solo la colla stick (il reparto del supermercato che vendeva la cancelleria era ancora chiuso ai tempi) non sono nemmeno riuscita a fargli incollare la pasta al foglio! Il formato poi non aiutava…avevo solo le conchigliette!! Che madre sciagurata…Abbiamo anche tentato di colorare le uova per Pasqua…non commento il risultato 😛

Se avete pasta un pochino più simpatica e versatile, tipo i maccheroni o i fusilli, e il vinavil, sicuramente otterrete dei risultati migliori! Potete anche fargli colorare la pasta coi pennarelli e fargliela infilare per fare braccialetti e collane (questa è stata un’idea super data dalle mitiche insegnanti del nido di Simo e Vale, che 100 ne pensano e 100 ne fanno!!). Assicurato che l’infilaggio della pasta, anche se non gliela fate colorare, li terrà impegnati per un bel po’, e ridurrà al minimo lo sporco 😉

Vado avanti con un altro grande classico ma un pochino più impegnativo: il didò fatto in casa, completamente commestibile!
Non so i vostri, ma i miei (Valerio in realtà) mangiano anche i sassi, per cui sempre meglio prevenire che curare…
Il procedimento è velocissimo e semplicissimo! Vi lascio la ricetta, anche questa fornita dalle insegnanti del nido:
Ingredienti:
– 3 tazze di farina bianca
– 3 tazze di acqua fredda
– 1 tazza di sale fino
– 6 cucchiai di olio di semi
– 2 bustine di vanillina (anche una sola va bene, profuma tantissimo)
– 2 bustine di zafferano o altro colorante alimentare (io ho usato quello in gel che uso per le torte)
– 2 cucchiai di cremor tartaro (io ho usato una bustina di quello comprato all’Esselunga)

Procedimento:
Mettete tutti gli ingredienti in una pentola, mescolate bene e fate cuocere finchè l’impasto non si stacca (se fa i grumi non vi scoraggiate: una volta impastato sarà perfetto!)

Ho copiato pari pari il testo dell’etichetta che ci hanno regalato le maestre del nido: vi confesso che l’ultima frase fra parentesi mi ha dato un grandissimo coraggio, perchè nonostante me la cavi abbastanza nel preparare dolci e torte e seguire ricette, ho dei grandissimi problemi a fare questo tipo di preparazioni, soprattutto con le dosi in tazze. Ho provato infatti in passato diverse ricette di didò commestibili ma ho fatto una ciofega dietro l’altra…
Stavolta invece vi assicuro che la ricetta è perfetta e a prova di rimbambito: può infatti capitare di leggere male …suvvia, chi non ha mai perso la riga leggendo un elenco? Chi si ricorda sempre tutto e non ha bisogno di leggere le ricette 200 volte per essere sicuro di fare tutto giusto perchè ha la memoria di un criceto? Ovvio che quando si hanno 3 bestie urlanti che non aspettano altro che ti giri per dare fuoco alla casa e menarsi come se non ci fosse un domani, ridimensioni un po’ il concetto del rileggere la ricetta 200 volte riducendo ad una sola e o la va o la spacca…
Ecco, a me è successo di mettere 3 tazze di sale invece di una…così ho dovuto ribilanciare tutto triplicando anche tutto il resto! Tutto sotto controllo: ve l’ho detto che la ricetta è a prova di rincoglionito, infatti è venuta perfetta!! Solo che mi sono venuti tipo 2 kg di didò rosa (doveva essere rosso ma non avevo voglia di finire il barattolo del colorante)…
Sapete però che loro si divertono come dei matti? Non avevate dubbi eh? 😉

Prima di farlo, assicuratevi di avere dei barattoli ermetici dove conservarlo: dura mesi! Io l’ho rifatto a fine marzo quando mi hanno fatto seccare quello regalatoci dall’asilo per Natale 😉

Concludo la sezione “giochi fai da te indoor” con quelli della serie: faglieli fare se ti vuoi far del male o se sei al contrario particolarmente zen e ispirata.
Ho provato ad aiutare Simo e Vale ad imparare bene le forme e i colori disegnandole su un foglio e facendole abbinare con quella uguale ma ritagliata:

Potete fare forme uguali ma di colore diverso, ma potete anche fare forme diverse di diversi colori e fare accoppiare le forme della stessa forma e dimensione o raggruppare quelle dello stesso colore. Federico quando era più piccolino adorava questi giochini…Simo e Vale ci hanno giocato due minuti netti: in questo lasso di tempo Simone ha completato il gioco una volta e poi, soddisfatto, si è dato ad altro; Valerio non è riuscito a far aderire bene un quadrato e ha tentato di mangiarselo. Fine del gioco.

Lascio per ultimo il terzo segreto di Fatima: i bambini – i miei per lo meno – amano alla FOLLIA ritagliare, spezzettare, frantumare e sbriciolare la carta. Potrebbero essere eletti in una settimana impiegati del mese in una fabbrica di coriandoli!
E allora non vogliamo assecondare questa loro passione? Stanca di tirar su da terra palate di carta, provo a prendere da San Amazon delle piccole fustelle a forma di cuore, stella, albero di natale e fiocco di neve, pensando che si sarebbero divertiti di più e avrebbero fatto meno casino.
Ingenua…
Il fatto poi che le fustelle siano arrivate insieme ai timbrini di certo non ha aiutato!
Risultato: prima timbrini come se fossero l’unica ragione di vita (e inchiostro dappertutto), poi via di sbucherellamento e stagliuzzamento sfrenato!
Ho tentato di dare un minimo di struttura alla situazione, suggerendo di creare un paesaggio invernale con alberelli, stelline e fiocchi di neve oppure un paesaggio spaziale con stelle, pianeti e razzi, ma la situazione ci è un po’ scappata di mano 🙂
Ecco a voi la sequenza infernale: TIMBRINI – FUSTELLE – DISASTRO:

Però dai, i risultati finali non sono stati così male… (Vedrete solo i lavori di Simone e Federico perchè Valerio ha voluto incollare dei pezzettini talmente minuscoli tra di loro che non si sono salvati dalla scopa, pace all’anima loro)

Se avete notato che i pianeti che ha ritagliato Federico sono bellissimi e volete sapere dove li abbiamo trovati, vi affido nuovamente a San Amazon, dove potete trovare un sacco di schede da ritagliare con tanto di forbici con le punte arrotondate: noi abbiamo preso un pacchetto di circa 50 schede con forbici a 10€! Federico si diverte tantissimo a tagliare le figure, i suoi fratelli fanno i coriandoli coi ritagli e sono felici come non mai (la mamma un po’ meno, ma va bene così 😉 ).

Dimenticavo di dirvi che Fede si diverte tantissimo con le schede di pregrafismo per i bimbi che devono andare in prima elementare! Lui è un po’ più piccolino ma la maggiorparte le fa lo stesso: le sue preferite sono quelle con i labirinti e per ricalcare le linee!

Online ne trovate veramente un sacco: se non riuscite chiedete alle maestre o semplicemente usate un po’ di immaginazione e fategliele voi! 😉

Vi lascio anche qualche idea trovata in rete un po’ di tempo fa: noi per ora siamo riusciti a realizzare il percorso da 007 con lo scotch ed è stato divertente!

Passo ora un po’ più velocemente alla sezione outdoor: data la situazione non abbiamo avuto l’opportunità di uscire molto da casa, poi noi abbiamo la stragrande fortuna di avere un giardino grande con altalene e scivolo, e i nanetti ci passano la maggior parte del tempo nelle giornate di sole!
Abbiamo però letteralmente colto l’occasione per imparare a soffiare come si deve non appena sono sbucati i primi soffioni:

Adesso non devo più preoccuparmi di tagliarli: spariscono in 3 nanosecondi non appena li vedono per fare a gara a chi li soffia via prima!

Abbiamo anche scoperto il lato bucolico di Simone quando abbiamo fatto la prima gita dopo il lockdown (altra grande fortuna, abitare in mezzo ai campi circondati dal nulla cosmico):

Sapevo che fosse appassionato di lombrichi, vermi, bruchi, scarafaggi e lucertole, e che adora giocare coi vermicelli secchi che si spiaggiano in veranda…in effetti immaginavo che gli piacessero anche le chiocchiole, ma non che ne volesse adottare una! Non l’ha mollata un secondo per tutta la passeggiata!!

Di cose da fare all’aperto ce ne sono diecimila e forse anche di più: quello che preferisco fargli fare è guardarli mentre giocano e fargli notare le piccole cose che ci circondano. Fargli piantare un semino e aspettare con trepidazione che nasca la piantina; fargli annaffiare l’orto e i fiori; fargli fare i salti dal muretto e le capriole sull’erba; fargli vedere le api e spiegargli cosa fanno per vivere e perchè (davvero) ti pungono; cercare con loro le piccole pesche e le piccole prugne sugli alberelli; osservare le tortorelle che ci hanno fatto il nido sulle travi del tetto; stupirci ogni volta che passa un aereo e spiegargli dove va, da dove viene, cosa trasporta e dove va a finire quando è sopra le nuvole; farmi “aiutare” a tagliare il prato e fargli buttare l’erba nel bidone; fargli annusare la salvia, il rosmarino, il timo e la menta e fargli capire i diversi odori – compreso quello di letame che spessissimo si sente qui fuori; farli imbambolare davanti al trattore che ara il campo davanti; insegnargli i fondamentali di volley!

Una volta fuori abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta! Vi vorrei solamente dire questo: non spaventatevi se giocano con gli insetti, vivi o morti…basta che non li mangino! Non mortificateli se si sporcano con la terra o con l’erba: i vestiti si lavano (NON SI STIRANO, MI RACCOMANDO!!!) e i bambini si sbattono in vasca e via! Non chiudetevi in casa se pioviggina o se ha appena smesso di piovere ed è tutto un pantano: basta mettere una mantellina e gli stivaletti e andrà tutto sporcamente bene! Non preoccupatevi se correndo inciampano e cadono: impareranno a rialzarsi da soli e, nel farlo, incontreranno il vostro sguardo rassicurante e pieno di orgoglio!

Preferisco avere dei bambini che non hanno paura di insozzarsi perchè sanno che poi potranno lavarsi; che non hanno paura di cadere perchè sanno che saranno capaci di rialzarsi; che non hanno paura di sperimentare perchè avranno sempre qualcuno al loro fianco a supportarli; che non hanno paura di essere loro stessi perchè sanno che saranno sempre apprezzati 🙂
Ci sono chiaramente dei limiti invalicabili e delle regole ferree da rispettare, anche questo fa parte del gioco ed è nostro compito responsabilizzarli nella maniera giusta.

Non è per nulla facile: è estenuante, sia mentalmente per il grado di attenzione che devi mantenere durante tutto il tempo, sia fisicamente per stare dietro a tutti ma soprattutto per quando devi sistemare, lavare, pulire e fare trecentomila faccende che non avevi preventivato, e la voglia proprio non la trovi da nessuna parte ma devi cacarla fuori in qualche modo…

Ma quando vedi i loro sorrisi e quando ti dicono che sei la mamma più speciale del mondo anche quando non vogliono guardare la TV, ti sciogli e ti rimbocchi le maniche più su di prima!

Forza mamme, fatemi vedere cosa avete fatto / state facendo voi di particolare in questa quarantena e aiutiamoci a prendere spunto per sopravvivere ad un’altra giornata di mammitudine h24!

A presto!

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