Andiamo al mare!!

E’ da un po’ di tempo che mi frullava per la testa un’idea, che per i più appariva abbastanza balzana ma per me era assolutamente normale: fare una gita con tutta la famigghia all’acquario di Genova!
E sì, perchè avevamo punti dell’Esselunga da vendere e dato che per Gardaland i nanetti sono ancora piccoli, l’acquario mi sembrava un giusto compromesso!
Ricordavo poi che quando avevamo portato Federico all’acquario di Milano un anno e mezzo fa gli era piaciuto da matti, per cui ho pensato: figuriamoci quello di Genova, e figuriamoci Simone e Valerio che sono molto più vivaci (ma anche, come avrei dovuto pensare, con una soglia di attenzione molto, ma MOOOOOOOOLTO più bassa). Per cui, dopo settimane di elucubrazioni e manovre psicoinfluenzanti per convincere Davide a chiedere un giorno di ferie che avrei fatto meno fatica a fargli fare la ceretta all’inguine, il venerdì abbiamo deciso che saremmo andati il lunedì successivo.

Sabato mattina mi alzo inversa: proprio non riesco a carburare, ed è un peccato, perchè a pranzo avevamo ospiti i nostri cugini trisgenitori come noi e volevo essere in forma…invece la situazione continua a peggiorare, arrivano i dolori articolari, il cerchio alla testa…poi la sera la febbriciattola che t’ammazza e in un attimo è subito influenza! Forse hanno cercato di mandarmi un segno dato che non mi ammalo da un paio d’anni per cercare di farmi desistere da sta storia della gita in giornata a Genova con tutti i bimbi, ma ci vuole ben altro per fami cambiare idea: Santo Actigrip e Santi Nonni che mi hanno fatto fare un pisolino di quasi 3 ore la domenica ed ero quasi come nuova!
Per cui, rieccoci a programmare la giornata.
Programma iniziale: partenza subito dopo colazione, gita all’acquario, pranzo, seconda parte della gita e rientro. Partenza massima per il rientro ore 16, in modo da essere a casa per le 18 e fare tutto con calma.

Calma.

Calma….

Calm?

Che?

BUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!

Già, perchè domenica sera alle 23.30, mentre stavamo controllando gli orari di apertura, il costo dei parcheggi ed eventuali spettacoli dei delfini (nonostante che alla domanda appositamente posta a Fede per testare il suo grado di interessamento dopo la visione di un video di delfini: “Fede, ti piacciono i delfini?” lui avesse placidamente risposto: “No, posso vedere il Frecciarossa?”), dato che ho scoperto che non c’erano spettacoli e la visita in media dura 2/3 ore, nell’idea di arrivare per le 9.30/10 ho pensato: “Ma perchè non ci portiamo dietro la roba per la spiaggia? Se facciamo presto possiamo fare un salto al mare!” Solo che non è che mi metto a preparare tutto ormai all’una e mezza di notte (perchè nel frattempo i nani malefici si erano svegliati due volte)…per cui il tutto viene rimandato alla mattina seguente, tanto ci metto 10 minuti.

Risultato: partenza (tra urla e strepiti di Simone, il che, vi anticipo, sarà il fil rouge della giornata) alle 8.30, viaggio praticamente indolore perchè tutti i marmocchi si sono addormentati quasi subito (Fede si è svegliato un po’ prima di arrivare ma stare con lui è sempre un piacere perchè ci fa scoprire campanili che non avremmo altrimenti mai notato e ci fa esaltare insieme a lui durante il passaggio in ogni galleria o tunnel).
Arriviamo indenni alle 10.30, iniziamo il giro alle 11 perchè prima ho fatto fare la merenda a Simone e Valerio, che, giustamente, iniziavano ad avere famina.

Apro e chiudo al volo una piccola parentesi seria sulla disgrazia accaduta settimana scorsa a Genova, la caduta del ponte Morandi: incredulità e sgomento al momento della notizia al telegiornale. Rabbia e un tuffo al cuore quando, passandoci a fianco, abbiamo visto. Un macello. Sarebbe potuto tranquillamente accadere a noi…e il solo pensiero di tante vite spezzate per la negligenza di qualcuno mi terrorizza, perchè in effetti, qui in Italia, si chiudono troppi occhi e ci si sveglia un attimo quando ormai è troppo tardi…poi, passato il ciclone, si torna a dimenticare e a ignorare, fino a che non ci andrà di mezzo qualcun altro. Come si fa quindi a sentirsi al sicuro? Si chiude gli occhi e si dimentica.

Ma torniamo a noi, che è meglio… Iniziamo entusiasti il nostro giro all’acquario, che vi riassumo così:

  • FEDERICO:  Sul passeggino quasi tutto il tempo:
    “Andiamo a vedere i pinguini?”
     “Sì tesoro, ci sono anche i pinguini, ma guarda che belli gli squali!”
    “Ma adesso ci sono i pinguini?”
    “Non ancora, ma guarda che simpatiche le foche!”
    “Dove sono i pinguini?”
    “Sono qui, 5 minuti e ci arriviamo”
    STIAMO UN QUARTO D’ORA A GUARDARE I PINGUINI
    “Dopo guardiamo ancora i pinguini?”
    “No piccolo, adesso andiamo a vedere i delfini, sei contento?”
    “No, voglio vedere i pinguini”
    … … … PAUSA PRANZO … … …
    “Adesso andiamo a vedere i pinguini?


    IN MACCHINA AL RIENTRO:
    “Allora Fede, cosa ti è piaciuto di più dell’acquario?”
    “Nemo”.
    Non fa una grinza.
  • SIMONE:
    “EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!”. – “EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!” . -“EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!”. – “EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!”. -“EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!”
    Immaginate questo suono con voce un po’ roca, occhi strabuzzati e faccia paonazza. Ripete ad libitum mentre è nel passeggino (circa 10 minuti in tutta la visita perchè ha voluto camminare con la manina tutto il tempo, altrimenti EHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!
  • VALERIO: un po’ su e un po’ giù, un po’ su e un po’ giù.
    Gli squali: EH! EH! EH!
    CACCA.
    Le foche: EH! EH! EH!
    CACCA.
    I delfini: EH! EH! EH!
    CACCA.
    Una cartaccia: EH! EH! EH!
    CACCA.
    Immaginate questo suono così come lo scritto ma abbinato a movimenti inconvulsi di tutti e 4 gli arti contemporaneamente e scoordinatamente, elevate a potenza nei grandi spazi aperti dove può razzolare libero e felice e andarsi a schiantare contro i vetri delle vasche.
  • PAUSA PRANZO AL RISTORANTE: E’ stata la vera sorpresa della giornata. Simone e Valerio, 11 mesi, che non mangiano più pastina da un paio di giorni ma la pasta normale e tutto quello che cucino per noi, si sono scofanati un piatto di trofie al pesto (prese a due a due con la forchetta), mezza cotoletta alla milanese e una fetta di pane (questa di aperitivo). Credo che tra tutti mi ridurranno sul lastrico.

Ok, giro all’acquario finito, siamo soddisfatti perchè siamo sopravvissuti e contenti perchè in fondo i bimbi si sono divertiti…quindi, dato che sono solo le 14.30, decidiamo di andare al mare a fare un bagnetto! E via che si parte verso Riva Trigoso, ridente località balneare della Liguria vicino a Sestri Levante, luogo delle mie vacanze estive dalla nascita fino ai 35 anni…se si può voler bene ad un posto ecco, io voglio bene a Riva ^_^

Questa è una foto che non rende giustizia, ma è il massimo (e anche l’unica) che sono riuscita a scattare oggi:

Con una botta di culo che mai più nei prossimi 20 anni, troviamo un parcheggio GRATUITO libero a 200m dalla spiaggia: traslochiamo nani e bagagli sui passeggini e VIA! Alle 15.45 siamo con le chiappe in acqua!
Riassunto della parentesi balnearia:

  • FEDERICO:
    “Dai Fede, vieni in acqua?”
    “No, sto qui, vai te”.
    E’ stato tutto il tempo in riva a giocare con l’innaffiatoio, ma è già un successone, siamo commossi.
    “Fede, lo vuoi il gelato per merenda?”
    “No grazie” ” Sì grazie” “No grazie” “Sì, sì!!”
    Coerente come sempre.
  • SIMONE:
    EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!. – EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!. – EHHHHHHHHHHHHHHHHHH!.
    Vedi sopra.
  • VALERIO:
    Onda: EH! EH! EH!
    Sabbia: EH! EH! EH!
    Onda: EH! EH! EH!
    Sabbia: EH! EH! EH!
    Ripetere fino a fine giornata.

Alla fine, tra bagno, cambio, merenda e focaccia (perchè vuoi andare in Liguria senza prenderti una fettazza di focaccia??) siamo ripartiti alle 17.30… Nani stecchiti alle 17.35.
Chiamo mia madre per raccontarle la giornata intanto che torniamo: “Eh, abbiamo fatto un po’ tardi, ci fermeremo a mangiare in autogrill che or che arriviamo è tardissimo…”
Ore 19, quasi al casello di Milano, tutti i nani che dormono ancora. Io e Davide ci guardiamo: dai, tiriamo fino a casa che così siamo più tranquilli.

Tranquilli.

MA NON IMPARIAMO PROPRIO UNA MAZZA DALL’ESPERIENZA??? ALURA!!!

Beh. Non sto a dirvi com’è andata la serata, ma vi dico una cosa: schiamazzi e incoerenze a parte, ci siamo proprio divertiti. Si può fare ragazzi, SI. PUO’. FAREEEEEEEEEEEEEEEE!!
Anche dimenticando la crema solare nostra e dei bambini.
Anche dimenticandosi di lavare i bicchierini e dargli da bere acqua e sabbia – molto gradita tra l’altro.
Anche dimenticandosi di farsi la ceretta all’inguine (io, non Davide purtroppo :-P)
Anche attirando lo sguardo di praticamente tutti andando in giro come dei disadattati coi bambini urlanti e carichi come dei muli tra borse, borsoni, salvagenti, giochini e ombrellone.
Anche dimenticandosi le ciabatte e realizzare che probabilmente in gioventù avevo i piedi di amianto (ma non poteva perdurare anche in vecchiaia questa cosa???).

Siamo sfatti, siamo stanchi, siamo dei pazzi furiosi (soprattutto io che sono ancora qui all’una e un quarto di notte, me meschina!), ma siamo felici.

E sabato partiamo per le vacanze vere… EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!

Notteeeeeeeeeeeeeee!!!

 

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