Il Natale…quando arriva, arriva!

Sono leggermente in ritardo o, se preferite, ampiamente in anticipo…ma una piccola storia sul nostro secondo Primo Natale era doverosa!

Sì, perchè questo è stato tecnicamente il nostro secondo Natale in 5, ma per tutti noi è stato il Vero Primo Natale della nostra nuova famiglia ^_^

Il Natale 2017 è stato in effetti da dimenticare: il 22/12 Simone è stato ricoverato d’urgenza in ospedale per bronchiolite, e io con lui. Siamo stati dimessi solo il 26, così abbiamo passato la vigilia e il 25 soli soletti nella nostra piccola cameretta. E’ incredibile come si senta esponenzialmente la mancanza dei propri cari in occasioni speciali come quella del Natale…in teoria è solo un giorno come un altro, ma in pratica non lo è affatto. Questo l’avevamo già scoperto durante il nostro viaggio di nozze in Nuova Zelanda, ma il contesto era tutto un’altra cosa e ha reso la situazione molto più facile da sopportare…
In questo caso, invece, era tutto diverso…e non posso fare altro che ringraziare nuovamente tutti i volontari che ci sono venuti a trovare e che hanno tentato (devo ammettere con meritato successo) di tirarci su il morale ogni giorno per un paio di volte al giorno.

Natale 2018 era quindi carico di aspettative, a partire dalla vigilia: Federico sarebbe stato abbastanza grande da iniziare a capire la magia di Babbo Natale, e noi eravamo eccitatissimi all’idea di preparare tutto il necessario; Simone e Valerio sarebbero invece stati abbastanza grandi da aiutarci a fare l’albero e a scartare i regali. Ma sopratutto sarebbe stata la prima vigilia tutti insieme (parenti compresi) dal 2014 (ci siamo giocati i 3 anni precedenti tra traslochi, cagotti e influenze varie!!).

Non è stato semplice: una decina di giorni prima Valerio ha iniziato a stare male, prima di stomaco e poi bronchite; Simone l’ha seguito a ruota e abbiamo iniziato un ciclo infinito di ricadute. Abbiamo visto la pediatra il 24 e il 31 mattina, con lo spauracchio della bronchiolite (e possibile altro ricovero ospedaliero annesso), ma per fortuna tra un antibiotico e l’altro ce la siamo cavata! Anche noi abbiamo rischiato di ammalarci, ma per fortuna l’abbiamo schivata!

Avevamo ideato tutto da giorni (in realtà da anni :-P) ed eravamo emozionatissimi: io per prima, che ho avuto l’ingrato compito di andare all’IKEA a prendere il regalo di Federico (una cucina nuova in legno coi fornelli che si illuminano) e ho rischiato di comprare tutto il reparto prima infanzia e metà di quello delle decorazioni e complementi d’arredo.
Forse ho esagerato un filino, ma fidatevi, ne è valsa la pena!

Ma andiamo con ordine: la preparazione dell’albero! Giornata impegnativa, oserei dire coraggiosa, sicuramente esilarante: papà Davide e Federico che mettevano le palline, Simone e Valerio che andavano a toglierle e io che cercavo di fare un filmatino tra una ghignata e un rimprovero per evitare la catastrofica caduta del suddetto albero o la distruzione delle succitate palline (e non solo quelle dell’albero!!)

 

Ecco, ora immaginatevi quella scatola di plastica vuota, Simone e Valerio che ci si catapultano dentro e Federico li spinge come se fosse un treno a vapore…riuscite a sentire le risate? Oppure sentite solo me che sbraito di andare piano che se no si ribaltano? 😛

Beh, alla fine ci siamo riusciti – sia a finire l’albero sia a tenerci Valerio lontano…
 

Facciamo ora un passo indietro e torniamo a quella fantastica mattinata all’insegna dello shopping targato IKEA: vi avevo accennato che è stato carico di soddisfazione, ricordate? Ecco, vi confesso che la soddisfazione è stata doppia: in primis nell’immaginare le facce dei bimbi mentre scartavano i loro regali, e in secundis sono riuscita DA SOLA, e ripeto DA SOLA, COMPLETAMENTE DA SOLA a montare senza avanzare nessun pezzo e senza che crollasse dopo 20 minuti la cucina di Fede! Sacrificando anche diverse ore di sonno, perchè come al solito ci siamo ridotti all’ultimo momento e al 23 mattina era ancora nell’imballo originale in box…ho iniziato alle 22 e ho finito alle 2, ma volete mettere la soddisfazione?

La sera della vigilia poi è andato tutto alla grande: finalmente siamo riusciti a riunire tutta la famiglia sotto il tetto della nostra casa nuova (con due anni di ritardo rispetto alla “nuovaggine” della casa, ma non soffermiamoci sui dettagli), casa nuova rimessa a nuovo, risate, chiacchiere, risate, panettone, risate e buonumore, risate e prosecco!

Abbiamo poi pensato anche a tutto il setting per l’entrata trionfale di Babbo Natale, e direi che siamo riusciti nel nostro intento in maniera più che soddisfacente (anche se Davide si preoccupava della direzionalità delle impronte e non riusciva a credere che un nanetto appena treenne potesse sbattersene altamente:

La mattina di Natale è stata uno spettacolo: uno spettacolo vedere quel cuor di leone di Fede che avanzava di mezzo centimetro alla volta attaccato come un koala alle mie gambe (non era in braccio solo perchè c’era l’immancabile Vale intento a farmi l’ennesimo shampoo) per paura di trovare Babbo Natale ancora lì e dover affrontare un perfetto sconosciuto a casa nostra…
E’ stato uno spettacolo vedere i suoi occhioni sgranarsi e il suo sorriso diventare sempre più ampio quando ha tolto il telo della cucina e ogni volta che scartava un regalo…non è una meraviglia il nostro piccolo chef?

E’ stato uno spettacolo vedere Simone e Valerio che ridevano e giocavano insieme senza azzannarsi, che ridevano e ridevano e ridevano…
E’ stato uno spettacolo riuscire finalmente a vestirli coi maglioni natalizi che gli avevo preso due mesi prima con l’ansia di non trovarne più e di non riuscire a metterglieli causa malattia…

E’ stato uno spettacolo senza precedenti, ma che, ne sono certa, avrà molte, molte repliche 🙂

Mi ha fatto piacere ripercorrere con voi la galleria delle foto e dei ricordi…per cui non posso che augurarvi Buon Natale…decisamente in ritardo o tremendamente in anticipo!

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