Tutti a Scuola!!!

Ragazzi, quando le mamme – e in particolare le trismamme come me – sentono o dicono questa frase, solitamente poco dopo stappano lo champagne!
Qui siamo poveretti e si va di prosecco, ma vi assicuro che dal primo giorno di scuola sono andate via un bel po’ di bottiglie 😀

Ormai è passato un pochino, purtroppo il tempo per scrivere è quello che è e faccio fatica a stare al passo, ma ricordo tutto come se fosse ieri ed è bello ogni tanto tornare indietro nei ricordi…volete venire con me? ^_^
Per essere precisi non si tratta di scuola vera e propria, ma di nido per Simone e Valerio e scuola materna per Federico.
I gemellini in realtà hanno iniziato il primo di settembre e il loro inizio è stato molto promettente, indice importante di un attaccamento sicuro (tornerò sull’argomento con un articolo serio al riguardo, mi sta molto a cuore): fin dal primo giorno, con me e il padre al loro fianco, si sono mossi sicuri e spavaldi nell’ambiente nuovo del nido, andando ad esplorare e a sperimentare i nuovi giochi e i nuovi compagni (perchè alla loro età si sperimentano anche loro: ad esempio è assolutamente imperativo verificare che sapore hanno e quanti capelli si riescono a portare via con una tiratina).
Il dramma è chiaramente cominciato quando ho iniziato a lasciarli da soli: pianto ininterrotto a catinelle. Da Valerio me lo aspettavo, è il più attaccato a me (per lo meno da quello che fa vedere a livello fisico), da Simone invece no: lui è sempre stato un po’ più indipendente e distaccato, e invece…
Con l’andar del tempo il divario è aumentato di brutto: Valerio si lanciava quasi tra le braccia delle educatrici tutto sorridente, Simone invece andava avanti a piangere quasi tutto il tempo (così mi dicevano). Per cui potrete capire che il bicchiere di prosecco della celebrazione andava giù un po’ più lentamente, e a volte per essere sicura ne prendevo un altro per levare il senso di colpa 😉

Tranquilli però: vi spoilero subito che dopo 3 settimane anche Simone si è inserito alla perfezione e che non sono diventata un’alcolizzata 🙂

Per quanto riguarda Federico…beh, con lui non ho mai nutrito alcun dubbio: fin dal primo giorno bello spedito e sicuro a giocare con la nuova pista dei trenini e a far formine di pasta di sale fino allo sfinimento.
E’ un po’ brutto da dire, ma la vera emozione me l’ha regalata lui. Non che con l’inserimento di Simone e Valerio fossi meno emozionata, ma la loro è stata un’esperienza che ho già vissuto con Federico e quindi sapevo benissimo da subito cosa aspettarmi e come gestirlo. Anche il distacco è stato molto meno traumatico, dato che loro li ho lasciati molto più spesso ai nonni rispetto a Fede- ok, sono una mammammerda… 😛

Vedere però il mio Fede con gli occhi a cuore nel rivedere i suoi amici del nido e cercare la loro mano mi ha fatto letteralmente sciogliere!

Accoglienza poi degna di questo nome dei compagni più “grandi”, che li hanno aspettati in salone e hanno cantato e ballato una canzone in loro onore! Fede rapito e io con le lacrime agli occhi…

Ogni volta che lo guardo è una scoperta, un dettaglio in più che appare, un po’ di orgoglio aggiuntivo per aver contributo a mettere al mondo un personaggino del genere…

Anche la sua maestra un giorno mi ha beccata che lo guardavo estasiata e mi ha detto: ” Quando ha finito di consumarlo glielo chiamo” 🙂
E’ così, non ci posso fare niente: starei a guardarlo giocare, fare le sue cose per ore!

Il primo giorno di scuola di Fede si conclude con un un bel giro sul galeone dei pirati (o la stravacca, come lo chiama lui) che hanno costruito i bimbi l’anno scorso: una piccola opera d’arte!
Chiaramente un’epopea per farlo scendere quando ha scoperto che si potevano infilare le palle nei cannoni…

Ma l’apoteosi dell’inorgoglimento che mi è stato regalato dai miei figli quel primo giorno di scuola e che mi ha fatta camminare a 5 metri da terra per una settimana, è stato in questo momento:  un’immagine che per molti non vorrà dire un cacchio, ma che per me è pregna di significato. Tutti e tre nella stessa direzione, i piccoli che si fidano e si affidano al grande, il grande che accompagna tutto fiero i piccoli nel loro cammino…in una parola, forse per la prima volta davvero, forse solo per quei 300 metri: FRATELLI.

E non ho nient’altro da aggiungere.

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Fa un po’ troppo Forrest Gump? Nè?

Allora vi lascio con questa rassicurazione: anche Fede dopo un paio di settimane ha iniziato a non volersi alzare dal letto la mattina (lui, che si alzava alle 5.15 per fare la colazione), e non voler andare a scuola (lui che voleva continuamente fare la pasta di sale – oddio, forse non gliel’hanno più fatta fare!).
Valerio, che è sempre bello spavaldo, si sveglia almeno 2 volte per notte e la seconda finisce puntualmente nel lettone – perchè per poter andare in ufficio e non collassare davanti al pc almeno 3 o 4 ore le devo dormire, anche con un nano sulla faccia che mi fa lo shampoo e mi si rotola addosso tutto il tempo).
Simone invece, e qui me la tiro dietro bella grossa, ha il suo solito risveglio tra le 23 e l’una, e poi dorme finchè non viene svegliato a cannonate. (ci credete che non sono riuscita a finire la frase che si è svegliato proprio lui? l’animadelimortacc…!!!)

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