La felicità sta nelle piccole cose

E’ una frase che dico sempre e in cui credo ciecamente, una garanzia.

La Felicità Sta Nelle Piccole Cose.

Per questo spesso non la vediamo, perchè veniamo distratti da quelle più grandi – appariscenti, che di fatto così tanto “grandi” e importanti non sono.

Vedasi un pomeriggio, che ha seguito una notte insonne e una mattinata faticosa, fatto di urla e strilla, di pianti isterici, di scenate di gelosia fratellare nascoste da capricci per qualsiasi cosa – dal voler farsi cambiare il pannolino per forza dal nonno al voler a tutti costi farsi passare il bicchiere d’acqua dalla nonna, dal lanciare in giro per casa qualsiasi gioco capitasse a tiro al rispondere “NO!” a qualsiasi domanda.
Quando ti senti dire mille volte: ” TE BAI BIAAAA!!”.
Quando ti senti sopraffatta dalla routine di una neo tris-mamma, che è del tutto simile alla routine di una neomamma ma moltiplicata per almeno 5, perchè in questo caso 1X3=almeno 5 (i genitori di gemelli lo sanno)…
Quando la luce che vedi alla fine del tunnel è quella del treno che ti sta tirando sotto, arriva il momento extra-routine che ti salva la vita, lanciandoti una corda a cui ti aggrappi con le unghie e con i denti:

LA PREPARAZIONE DEI MAPHPHUIN! – che tradotto sono i muffin secondo la pronuncia di Federico.

Sì, perchè evidentemente non ero abbastanza stanca e volevo concludere in tragedia una perfetta giornata di merda, aggiungendo al lavandino già strabordante di piatti sporchi altre ciotole, cucchiai e teglie. Temendo per l’incolumità della cucina (e mia) data la recente attitudine di Federico al “lancio indiscriminato” e al “pasticcio assicurato”. Temendo per le mie corde vocali già stremate dal pomeriggio tortuoso. Temendo per l’esplosione della bomba G (gemelli) da un momento all’altro…
Ma, vacca di una rana, è ora del momento mammafiglio e cascasse il mondo se manco all’appello: se MammaCris promette a suo figlio di fare insieme i muffin che gli ha promesso per colazione, MammaCris fa i muffin insieme a suo figlio!

E quindi all’opera!
Come per magia, non appena sale in cattedra, Federico si calma e, concentratissimo, assolve ai compiti che gli propongo: inserire gli stampini nella teglia…

Verificare che la farina sia bella setacciata…

Mescolare bene l’impasto intanto che la mamma inizia a riempire gli stampini…

Supervisionare la mamma mentre mette il ripieno alla crema di pistacchi:

Dopo tutto questo duro lavoro l’assaggio è d’obbligo ^_^
Anche per papà, che ha dovuto tenere in braccio Valerione per farlo stare buono (Simone è lì dietro nella palestrina che si fa gli affari suoi masticando una stringa):

Ad essere totalmente sincera, prima di diventare mamma mi sono sempre immaginata questi momenti con una figlia femmina, non so perchè…ci sono millemila chef uomini che sanno fare il loro mestiere…o forse perchè essendo io femmina (sì, stronzetti, almeno anatomicamente lo sono) mi sarebbe piaciuto plasmare un’altra creaturina come me. Ma alla fine lo farò ugualmente, tanto non ci sarebbe stato comunque pericolo, col tempo, di andare a parlare di borse o dell’ultimo modello di scarpe di Liu Jo…viceversa, con 4 maschi intorno può vigere finalmente il RUTTO LIBERO SENZA PENSIERI!! ^_^

Ma quindi? Avete capito alla fine dove ho trovato la felicità? No, non nel rutto libero…

In 20 minuti di tranquillità, collaborazione e risate. Nella complicità. Nella serenità e nell’unione familiare. Nell’affetto di un figlio che sta attraversando il momento più burrascoso della sua giovane vita e che sta facendo una fatica titanica ad esternare i suoi sentimenti, ma che per 20 magici minuti è riuscito a ricordarsi che la sua mamma è la sua mamma e non vuole davvero che bada bia.

Che ne dite, ho fatto un miracolo?
Naaaaaaaaaa, di miracoli ne ho già fatti 3 e sono a posto così 🙂

 

P.S. I MAPHPHUIN ERANO UNA BOMBA!!! ^_^

4 comments

  1. Meravigliosa! Io ti capisco benissimo… anch’io mamma tris anche se i miei sono grandi! Sei davvero un ottima mammatris!!????????

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