Libertà è…

…un pomeriggio con le amiche! Oddio, pomeriggio…diciamo un paio d’ore, ma è già TANTISSIMA roba!

Ok, ho completamente spoilerato l’articolo di oggi! 😉

Perchè scrivi un articolo su un pomeriggio (un paio d’ore) tra amiche? – vi chiederete voi. In fondo non è che un qualcosa di estremamente ordinario, semplice, nulla di che.

NULLA DI CHE? Intanto dopo 6 mesi di clausura anche riuscire ad andare a fare la spesa da sola diventa straordinario (le neo mamme lo sanno). Qualche ora con le amiche diventa quindi oro a centordici carati!
Specie se, dopo anni passati a vedersi praticamente tutti i giorni tra allenamenti, partite di campionato, di coppa, pizzate, aperitivi e uscite varie, fai un figlio, smetti per forza di cose di giocare e BUM!, ti ritrovi a vederti una volta al mese se va bene. E’ come se diventassi orfana. Sì, perchè il legame che si crea sul campo di pallavolo, non smetterò mai di dirlo, è qualcosa di unico, inscindibile.
Si chiama “amicizia”, direte voi…sì, certo. Ma fidatevi che l’amicizia che nasce in campo è diversa. Si condivide un obiettivo comune. Si condivide fatica. Si condivide sudore (e non solo in senso lato, provate voi ad abbracciarvi dopo un punto della madonna al 5° set con divisa sintetica e poi mi dite). Si condividono le paste (taaaaaante paste!!). Si condivide la doccia, che quando per caso ti lavi da sola a casa ti fa strano (e io non mi sono ancora abituata). Si condividono ginocchiere puzzolenti che neanche Cernobyl. Si condividono risate che da finire in lacrime. Si condividono sconfitte da finire in lacrime. Si condividono vittorie da finire in lacrime, e l’unione che si crea non è spiegabile a parole…diventa quasi fisica, molecolare.
Vedete? Qui avevamo vinto il campionato:

Difficile racchiudere in una foto tutta l’emozione, l’adrenalina…

Loro invece solo LE mie Amiche, ovviamente sempre conosciute in palestra nel lontano 1997:

Insieme da più di 20 anni (e in 20 anni di amicizia questa è una delle due foto che ho dove siamo tutte insieme, e l’altra non l’ho sul telefono), nonostante la distanza che ci separa (anche intereuropea), vicissitudini e figlitudini varie…

Basta dai, se ci fosse qui la mia prof d’Italiano del liceo mi direbbe che sto andando ampiamente fuori tema – io lo chiamo ex cursus 🙂

Avrete quindi capito l’importanza di ritrovarsi ogni tanto con le tue ex compagne di squadra, con la tua seconda famiglia, con le tue AMICHE.

Soprattutto quando il tuo unico obiettivo è diventato cercare di dormire almeno 4 ore (non necessariamente consecutive) per notte; quando il massimo della fatica che fai (e ti viene pure il fiatone dopo) consiste nel lavare il naso di tuo figlio Valerio che è un torello/anguilla e devi imparare varie tecniche di ju-jitsu o mma per tenerlo fermo; quando l’unico liquido corporeo che condividi è la pipì di Simone che non si sa quale mossa ninja abbia imparato per indirizzare il getto proprio in quel buchino dove il pannolino è aperto di mezzo millimetro; quando continui a dover condividere la doccia ma con tuo figlio Federico che tenta ogni 3 secondi di sfondare il box a suon di pugni, ti scassa la wallera fino allo sfinimento per farti buttare l’acqua sul vetro e far finta di bagnarlo, non appena può cerca di infilarti quel ditino maledetto nella riga del popò e dice venticinquemila volte “TETTEEEE, AHAHAHAHAH” e tu preghi tutti i santi che non vada a fare/dire le stesse cose alla maestra dell’asilo…

Allora, per una magica congiunzione astrale che accade ogni X settimane, riesci ad organizzarti per una merenda con le amiche: finalmente assapori la libertà, due ore di assoluta indipendenza, due ore senza pannolini, senza lavaggi nasali, senza biberon da scaldare, senza dover cantare “Oh Susanna” 30 volte di fila (vergognandoti come una ladra perchè tuo figlio ti chiede la versione in italiano e l’unica che sai è quella delle medie “Oh Susanna non piangere perchè ho le palle di riserva nel taschino del gilet”), due ore per chiacchierare del più e del meno davanti ad una bella tazza di tè e “qualche” biscottino (dico “qualche” perchè potevamo sfamare l’armata rossa):

E così, una volta ogni X settimane, la magia si ricrea: si ricrea quell’unione, quella complicità, quella condivisione di un tempo come se non fosse passato un solo giorno…

 

E ti ritrovi immancabilmente a parlare (ancora) di pannolini, cacche, pappe, vomitini, capricci, e via!!
Ma dicevamo che si condivideva tutto, no? 😉

Grazie ragazze, grazie di cuore!!

Tutto qui?

Quasi! Vorrei anche esplicitare quello che tante pensano ma non dicono e soprattutto non fanno: MAMME, USCITE!!

Certo, le prime settimane sono difficilissime, ci si reinventa, ci si riscopre, si viene catapultate in un mondo nuovo e non sempre bellissimo. Si fa una fatica che in confronto il parto è una passeggiata, ci si sente addosso una responsabilità che pesa come un menhir. Diventiamo spesso iperprotettive, ipercontrollanti, ci martirizziamo, rinunciando a tutto quello a cui eravamo abituate perchè ci sentiamo indispensabili. Beh,indovinate un po’? NON LO SIAMO!!!

Già. Ho scoperto l’acqua calda, dite voi? Beh, ci sono un sacco di mamme là fuori che ancora non lo sanno, per cui sappiatelo!! Non siete indispensabili, i vostri figli non muoiono se li lasciate un’ora col papà o coi nonni e se piangono più di 30 secondi di fila…
Quindi, ogni tanto, USCITE!
Andate a farvi la ceretta, andate a fare la spesa, ANDATE A FARE SHOPPING, andate dal dentista, chiudetevi a chiave in bagno per fare la doccia o la cacca, mettete la musica a palla in macchina!
Ma sopratutto, vedetevi con le vostre amiche/amici e non lasciate che la vostra nanitudine vi assorba al 100%, h24 per 365 giorni l’anno, ne va della vostra sanità mentale.
I vostri figli saranno comunque con voi perchè non smetterete mai di pensare a loro, a cosa staranno facendo, a cosa staranno mangiando, se staranno dormendo, se avranno fatto la cacca, e spesso vi accorgerete che il 90% dei vostri argomenti di conversazione sarà rivolto a loro…ma quel 10% di extra varrà per il 3000%.
Voi sarete più felici e rilassate, non vi sentirete una nullità come donna, non perderete la vostra identità e i vostri figli saranno felici insieme a voi perchè non li farete sentire in colpa per avervi tolto tutto (e fidatevi che indirettamente lo facciamo con gesti, sguardi e a volte anche a parole senza andare troppo per il sottile) perchè in effetti LORO non tolgono un bel niente, danno tantissimo. Siamo NOI STESSE che spesso ci priviamo di tutto nell’erraterrima convinzione che stiamo facendo il meglio per loro…

Per cui…DAJEEEEEEEEEEE!!!!!

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *